Corpo umano

Cosa causa il mal d’auto?

Ammettiamolo, chi non si è mai ritrovato a fissare il finestrino dell’auto con la faccia verdastra, rimpiangendo di aver mangiato quella brioche troppo al cioccolato? Il mal d’auto è una di quelle esperienze così universali da farci sentire meno soli, ma altrettanto fastidiose. Ma cosa scatena questa piccola tortura su ruote? Non è mica colpa del sedile che scricchiola, o del navigatore che parla troppo. No, la causa è un po’ più profonda, o meglio, più interna. Se siete curiosi di capire perché il vostro corpo fa i capricci in movimento, continuate a leggere. Vi prometto che alla fine di questo articolo, potrete guardare il prossimo viaggio con un occhio un po’ più informato (e forse, con un po’ più di fortuna, anche meno nausea).

Quella strana guerra tra cervello e orecchio

Diciamocelo, viaggiare in auto è un’invenzione fantastica, almeno fino a quando non si manifesta lui, il temuto mal d’auto. La vera origine di questo tormento risiede in una sorta di corto circuito nel nostro sistema di equilibrio. Immaginate il vostro corpo come un ufficio: avete bisogno che tutti i reparti comunichino tra loro, no? Ecco, nel caso del mal d’auto, c’è un fraintendimento tra il reparto “vista” e quello dell'”orecchio interno“.

Quando siamo in auto, i nostri occhi vedono un paesaggio che si muove, oppure l’interno statico dell’abitacolo, a seconda di dove fissiamo lo sguardo. Ma il nostro orecchio interno, quella meraviglia della natura che si occupa del nostro senso di orientamento e equilibrio (grazie ai suoi canali semicircolari e all’utricolo e al sacculo), percepisce costantemente il movimento dell’auto, le accelerazioni, le frenate, le curve. Il cervello riceve quindi due segnali discordanti: la vista dice “stiamo fermi qui dentro” o “il mondo sfreccia”, mentre l’orecchio interno comunica “stiamo andando a tutta velocità, piegando e sobbalzando!”. Questo conflitto sensoriale è come un campanello d’allarme per il nostro cervello, che interpreta questi segnali contrastanti come se avessimo ingerito qualcosa di tossico. La reazione del corpo? La tanto detestata nausea e, a volte, il vomito, come un modo drastico per “espellere” la presunta tossina. Mica male come meccanismo di difesa, no? Peccato che funzioni anche quando la tossina non c’è, ma c’è solo una strada tortuosa.

L’orecchio interno: il direttore d’orchestra dell’equilibrio

Dentro il nostro capo, precisamente nell’orecchio interno, si nasconde un piccolo ma potentissimo centro di controllo per il nostro equilibrio e la nostra percezione spaziale. Non pensate che sia lì solo per sentire i vostri suoceri che vi criticano in sottofondo! Questo organo è una vera e propria centrale operativa, dotata di strutture incredibili, come i canali semicircolari (che ci dicono se stiamo girando la testa) e gli otoliti (piccoli cristalli che ci informano sulla gravità e sui movimenti lineari, tipo quando l’auto accelera o frena).

Quando siamo in movimento, ad esempio in macchina, questi sensori lavorano senza sosta, inviando segnali continui al cervello per dirgli dove siamo nello spazio e come ci stiamo muovendo. Il problema nasce quando questi segnali non corrispondono a quelli che arrivano dagli occhi. Se fissate il telefono, i vostri occhi inviano al cervello il messaggio che siete immobili, mentre l’orecchio interno continua a sentire il dondolio e il movimento. Il cervello, confuso da questa discrepanza, entra in modalità “allarme rosso” e scatta la nausea. È un po’ come se il vostro GPS interno fosse in conflitto con quello del navigatore satellitare, e a rimetterci siete voi.

I protagonisti del circo sensoriale

Per capire meglio questo mal d’auto, diamo un’occhiata ai “protagonisti” di questo strano circo sensoriale:

Struttura Funzione principale Ruolo nel mal d’auto
Orecchio interno (canali semicircolari) Rilevare i movimenti rotatori della testa. Segnala al cervello che la testa si sta muovendo o è in rotazione, anche se gli occhi non lo percepiscono.
Orecchio interno (otoliti: utricolo e sacculo) Rilevare i movimenti lineari (avanti/indietro, su/giù) e la forza di gravità. Comunicano al cervello accelerazioni e decelerazioni dell’auto.
Occhi (vista) Percepire l’ambiente circostante. Possono inviare segnali discordanti se si fissa un punto statico all’interno dell’auto, suggerendo al cervello che non c’è movimento.
Cervello Elaborare tutti i segnali sensoriali e coordinare le risposte del corpo. In caso di conflitto tra vista e orecchio interno, innesca la risposta di difesa: nausea e vomito.

Non solo movimento: altri fattori che peggiorano la situazione

Se il conflitto tra orecchio interno e vista è il colpevole principale del mal d’auto, non è l’unico. Ci sono infatti altri “cospiratori” che possono peggiorare l’esperienza, trasformandola da un fastidio a una vera e propria agonia. Uno dei più comuni è la nausea indotta dall’odore. Pensate al profumo di benzina, a quello del cibo che si porta dietro, o semplicemente all’aria stagnante in un abitacolo pieno. Il nostro olfatto è strettamente collegato alle aree del cervello che gestiscono la nausea, quindi certi odori possono amplificare la sensazione di malessere, anche se il sistema vestibolare (quello dell’equilibrio) non è particolarmente sollecitato.

Poi c’è la questione della concentrazione visiva. Se siete soliti leggere un libro o usare il cellulare durante il viaggio, state praticamente raddoppiando il problema. I vostri occhi sono fissi su un oggetto statico, mentre il vostro orecchio interno vi dice che state ballando un tango con la strada. È un invito a nozze per la nausea. Anche la nostra predisposizione psicologica gioca un ruolo. Se siete ansiosi all’idea di stare male, o se avete avuto esperienze negative in passato, il solo pensiero può già innescare i sintomi. È un po’ come quando pensate a una puntura e già iniziate a sentire un po’ di fastidio.

Infine, ci sono fattori legati al viaggio stesso. Un tragitto molto tortuoso, con continue accelerazioni e frenate, metterà a dura prova anche il viaggiatore più navigato. Guidare, paradossalmente, può aiutare alcuni a sentirsi meglio, perché si ha un maggiore controllo del movimento e il cervello è più concentrato sulla guida piuttosto che sui segnali conflittuali. Ma per il passeggero, è un’altra storia.

Chi è più a rischio? Bambini, donne e… i più ansiosi

Non tutti siamo uguali di fronte al mal d’auto. Ci sono categorie di persone che sembrano avere un biglietto di prima fila per questa lotteria della nausea. I bambini, soprattutto tra i 2 e i 12 anni, sono i più colpiti. Il loro sistema nervoso è ancora in fase di sviluppo e la loro capacità di elaborare i segnali sensoriali contrastanti non è ancora matura come quella di un adulto. Per questo, li vediamo spesso lamentarsi, pallidi e sudaticci, chiedendo di fermarsi alla prima area di servizio.

Anche le donne sembrano essere più predisposte, in particolare durante la gravidanza e il ciclo mestruale, periodi in cui gli sbalzi ormonali possono rendere il corpo più sensibile agli stimoli che scatenano la nausea. Chi soffre di emicrania o di altri disturbi che coinvolgono il sistema nervoso centrale potrebbe anche avere un rischio maggiore. E, come accennato prima, l’ansia gioca un ruolo non indifferente. Se siete persone ansiose di natura, o se siete terrorizzati all’idea di stare male in macchina, state praticamente programmando la vostra sventura. Il cervello è un potente alleato, ma a volte anche un subdolo nemico.

Un po’ di rimedi e trucchi (per non trasformare il viaggio in un incubo)

Ora che sappiamo cosa causa il mal d’auto, parliamo di come possiamo arginare questo fenomeno, o almeno renderlo più sopportabile. Non esistono pozioni magiche, ma ci sono diverse strategie che possono aiutarci a trovare un po’ di sollievo. Prima di tutto, la prevenzione è fondamentale. Evitare pasti pesanti e grassi prima di mettersi in viaggio è un consiglio d’oro. Meglio optare per cibi leggeri e facili da digerire.

Durante il viaggio, cercate di fissare lo sguardo sull’orizzonte, su un punto fermo lontano. Questo aiuta a sincronizzare i segnali che arrivano agli occhi con quelli dell’orecchio interno. Se possibile, scegliete il posto davanti, dove il movimento è meno percepito. L’aria fresca può fare miracoli: aprite leggermente il finestrino per far circolare l’aria. Evitate di leggere, usare il telefono o giocare su tablet. Se proprio dovete intrattenervi, provate con l’ascolto di audiolibri o musica, che non richiedono un impegno visivo diretto.

Per i più sensibili, esistono rimedi naturali come lo zenzero (in caramelle, tisane o capsule) o i braccialetti anti-nausea che esercitano una leggera pressione su specifici punti dei polsi. In casi più severi, il medico può consigliare farmaci specifici per il mal d’auto, da assumere prima di partire. E ricordate, respirare profondamente e mentalmente ripetere “non succederà niente di grave” può fare più di quanto pensiate.

Domande frequenti

Perché i bambini soffrono di più di mal d’auto?

I bambini hanno un sistema vestibolare (quello dell’equilibrio) e un cervello ancora in fase di sviluppo, che fa più fatica a integrare i segnali contrastanti tra vista e orecchio interno. Questo li rende più suscettibili alla nausea da movimento.

Leggere in auto peggiora il mal d’auto?

Assolutamente sì! Fissare un libro o uno schermo mentre l’orecchio interno percepisce il movimento crea un conflitto sensoriale che è un invito a nozze per la nausea. Meglio godersi il paesaggio o la musica.

Il mal d’auto è ereditario?

Non esiste una prova scientifica definitiva che sia ereditario nel senso stretto del termine, ma una certa predisposizione familiare può esistere. Probabilmente è più un insieme di fattori genetici e ambientali che influenzano la sensibilità del sistema di equilibrio e la risposta del corpo.

Ci sono rimedi naturali efficaci per il mal d’auto?

Sì, lo zenzero è uno dei più conosciuti ed efficaci rimedi naturali per combattere la nausea. Anche l’agopressione, tramite specifici braccialetti, può aiutare a ridurre il senso di malessere legato al movimento.

Perché il guidatore raramente soffre di mal d’auto?

Il guidatore ha un maggiore controllo sul movimento dell’auto e il suo cervello è costantemente impegnato nell’elaborazione delle informazioni stradali. Questo riduce il conflitto sensoriale che colpisce i passeggeri e la percezione della nausea.

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